Gomorra 3: qualche curiosità sulla serie

A quasi un anno e mezzo di distanza dalla fine della seconda stagione, i nuovi episodi di Gomorra 3 sono arrivati su Sky Atlantic. Dal 17 Novembre, tutti i venerdì, Genny Savastano, Ciro Di Marzio e gli altri “gangster” di Secondigliano tornano, più cattivi che mai, con nuove faide fra clan, sparatorie e tradimenti e si spera non deludano le aspettative dei fan sfegatati che seguono la serie da tutto il mondo. La serie va forte anche fra i nostri teesigner che con l’uscita della terza attesissima stagione hanno realizzato tantissime t-shirt con citazioni e grafiche ispirate a Gomorra.

Un successo internazionale

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Il fenomeno Gomorra, pur essendo una produzione italianissima è stato distribuito in più di 100 paesi, ricevendo un’ottima accoglienza sia dal pubblico che dalla critica internazionale. Insomma, Gomorra (o Gomorrah com’è stata tradotta all’estero) non è la solita fiction all’italiana, non ci sono commissari burberi, maestre pasticcione e preti detective, stranamente nel cast non c’è nemmeno Terence Hill o Veronica Pivetti, ma un cast di validissimi attori semisconosciuti. Pare che finalmente anche nello stivale si sia capito come fare “serie che si prendono sul serio”. Meglio tardi che mai!

A proposito di belle serie, leggi l’articolo dedicato a Stranger Things, la serie Netflix più chiacchierata del momento.

“Se spoileri t’accido!”

Per non rischiare le penne, abbiamo deciso di andarci piano con le anticipazioni e non svelare troppo sui giochi di potere all’ombra del Vesuvio. Eccovi  3 curiosità su Gomorra, il Game of Thrones in versione salsiccia e friarielli!

1. Risultati immagini per vele scampiaLe riprese sono state fatte proprio nei luoghi simbolo della Camorra napoletana, scenari di regolamenti di conti, piazze del narcotraffico e luoghi di degrado urbano.

Le case popolari di Scampia, con le loro famose vele portate alla ribalta dalla cronaca nera, fanno spesso da sfondo alle scene della serie e pare che gli abitanti, che in precedenza si erano scagliati contro Saviano per il suo ritratto impietoso del malaffare della zona, abbiano accolto abbastanza positivamente le troupe della serie, che durante le riprese, ha ridato un po’ di slancio ad un indotto in fin di vita.

A conferma che a volte la realtà supera la fiction, lo sfarzo kitsch della villa che nella serie ospita la potente famiglia camorrista dei Savastano, con i suoi stucchi dorati a profusione e l’idromassaggio olimpionico è un edificio realmente esistente, appartenente a un camorrista di Torre Annunziata. Pare anche che la famiglia del boss, avesse stipulato un vero e proprio contratto da 30.000 euro con la casa di produzione di Gomorra per permettere il tranquillo svolgimento delle riprese.

2. I creatori di Gomorra sono gli stessi della serie Romanzo Criminale ed entrambi i telefilm sono ispirati a romanzi, da cui era già stato tratto un film.

Romanzo Criminale è un libro scritto dal giudice Giancarlo De Cataldo e ispirato alla vera storia della Banda della Magliana, da cui nel 2005 è stato tratto un film diretto da Michele Placido. Gomorra invece ha origine dalla penna di Roberto Saviano, giornalista cresciuto proprio nella periferia nord di Napoli che ha voluto denunciare il malaffare nel suo romanzo/reportage Gomorra. Da questo libro il regista Matteo Garrone ha tratto un premiatissimo film con protagonista Toni Servillo, nel 2008. Invece il merito del successo di entrambe le serie è di Stefano Sollima, regista partenopeo che dopo essersi fatto le ossa con “Un posto al sole”, ha messo la firma su due delle serie di maggior qualità nella storia della tv italiana.

3. “Gomorra” com’è diventato sinonimo di “camorra”?

Il termine “Gomorra” in riferimento al malaffare organizzato della periferia napoletane è stato usato negli anni ’90 da Don Giuseppe Diana,  parroco di Casal di Principe, assassinato nel 1994 dal clan dei Casalesi per il suo impegno antimafia, che in una celebre omelia disse «non rendiamo questa terra la Gomorra del Paese». Quello del parroco, voleva essere un riferimento alle città biblica, che insieme a Sodoma è simbolo di corruzione e peccato. Saviano ha preso in prestito il termine che dopo il grande successo del romanzo, del film e adesso della serie, è entrato nel parlare comune per definire la malavita campana. C’è addirittura chi pensa che il termine “camorra” derivi proprio da “Gomorra”, ma la vera etimologia del termine proviene probabilmente dal dialetto napoletano, in particolare dall’espressione “c’a-morra” (con la morra), in riferimento al gioco d’azzardo popolare nei vicoli del capoluogo partenopeo.

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